Lettrici, lettori, buona sera, dopo aver ascoltato, volente o nolente, le varie opinioni e versioni sulle Vicende Manna, ho deciso di scrivere un dossier su di lui. Quindi, signori, ecco a voi il...

DOSSIER MANNA


Io ho avuto l'onore di conoscere il Manna nel lontano 2006, per l'esattezza il 1° Giugno, durante una gita di più giorni nel Parco d'Abruzzo. Subito si è delineata la sua personalità trasgressiva e generosa. Una sera ci portò del vino in camera e ce lo fece bere senza controllarci (forse era l'unico accompagnatore che aveva una qualche remota fiducia in noi, forse sbagliando). Lo stesso anno, ad Agosto, se non erro, ci fù il tour del Monte Rosa, un trek intersezionale Roma-Tivoli. In quest'occasione Michele si dimostrò un buon appoggio per piccole trasgressioni vitali per la nostra crescita personale. Memorabile la sera in cui ci portò in paese e ci offrì la grolla! Ma andiamo in tempi meno remoti: luglio 2007, trek del Brenta. Michele non fù con noi dal primo giorno, ci raggiunse con una corsa il terzo e, già la prima sera, organizzo una partita, interminabile, a poker. Inoltre sostituì Sacco Lenzuolo sulle ferrate e questo comportò un'andatura decisamente più rapida. Il Manna trsformò quel trek, inizialmente banale, in una cosa uica ed indimenticabile, ricca di emozioni (positive e negative). Ben ricordo la crisi interna al gruppo accompagnatori, tutto cominciò quando, a detta di Michele, Livia gli ordinò di impedire i "rapporti" (leggete bene le virgolette, non posso essere più esplicito o mi censurano) tra Hannah e Federico. Allora michele prese le contromisure e Livia lo riprese per questo. Da questo piccolo frantendimento (ma fù veramente un fraintendimento?) scaturò la crisi, che in realtà non fu altro che la punta dell'iceberg composto da un anno di tensioni. L'apice giunse il penultimo giorno del trek, quando Michele si oppose alla decisione di Livia di isolare parte del gruppo. Questa decisione di Livia era dovuta al fatto che Federico aveva fatto un graffito su uno specchio in un rifugio e che Livia ci aveva accusato di aver rubato un cellulare (falso!). Inoltre si era formato intorno a Federico un altro gruppetto composto da Stefano ed Hannah (definiti da Livia il tirapiedi e la donna del boss). Riprendendo il filo del discorso: Livia voleva isoalre il gruppetto e Michele si è opposto, allora Livia riprende Michele dicendogli che il gruppo degli accompagnatori deve essere compatto e Michele gli espone le sue più che valide ragioni. Da qui accadde in finimondo: Livia chiamò noi del gruppo accompagnati uno ad uno in una camera di un rifugio per farci il terzo grado e scoprire come la pensavamo e raccomandarci di non seguire Michele (in tutti i sensi). All'uscita del rifugio c'era Michele che ci esponeva le sue ragioni. Nel frattempo Livia aveva detto a Michele che quella sarebbe stata la sua ultima gita come accompagnatore e Michele, per tutta risposta, si era fatto assumere in una ditta in Lituania (che poi l'ha spostato al Cairo dove risiede tutt'ora).
Michele, però, non se n'è andato senza lasciare una profonda traccia del suo passaggio. E' infatti lui il fondatore della scuola filosofica del Manna da Campobasso. L'arché di questo filosofo è il doppiosenso, arte in cui ha instruito me e Davide, i suoi più fedeli seguaci. Indubbiamente il più fedele fra noi due è Davide che, dopo la cacciata del Maestro, ha mollato Livia e tutto il gruppo ESCAI. Io, invece, ho preferito restare nel gruppo e divulgare la sua dottrina. Un'altro evento che depone a favore del Manna è che quando Lucio si storse la caviglia sul Brenta lui fù l'unico accompagnatore a fermarsi e chiedergli come stesse.
P.S.: Se volete che modifichi qualche cosa, oper segnalarmi errosri ed imprecisioni contattatemi

Torna a
Sito <=====> Sito1