Monte Viglio 18.05.2008

L’appuntamento è alle ore 08:00 al solito posto e, stranamente, nessuno si è presentato in ritardo (eccezione fatta per Veronica che arriva con 20 minuti di ritardo) e quindi riusciamo a partire per le 08:30. Dopo oltre due ore e mezza di pullman, passate tra chiacchiere, gioche e prese in giro, arriviamo al punto di partenza. Piove. Ci mettiamo ghette, sovrapantaloni e giacche a e vento e cominciamo a camminare. Il primo pezzo di starda è in piano e viene percorso senza troppi problemi. Non appena cominciata la salita parte del gruppo resta indietro così siamo costretti a fermarci per aspettarla. L’unico che non aspetta è Gigio, il cane di Livia, che sparisce dentro una nuvola (in seguito verrà ritrovato dal gruppo dei piccoli). Durante la salita facciamo una pausa per reintegrare i liquidi ed i sali persi. Dopo poco arriviamo in cresta ecominciamo a percorrerla. Il cielo è plumbeo e molto spesso ci ritroviamo immersi nelle nuvole che limitano la nostra visibilità a pochi metri ma nessuno si lamenta (a parte ICSI che sostiene che siccome è primavera deve piovere con il sole). Arrivati al Passo del Gendarme io e mio padre (neo accompagnatore) andiamo avanti per mettere una corda fissa al fine di aiutare gli altri nella salita. Sorpassato il Passo del Gendarme in poco tempo arriviamo in vetta dove io, per prima cosa, salgo sulla croce. Dopo le foto di routine scendiamo di qualche metro per pranzare in un posto più riparato dal vento. Finito il fugace pasto ci rimettiamo in mercia alla volta di Filettino. La discesa avviene senza troppi problemi. Sulla cresta c'è un po' di neve residua e noi ci divertiamo a correrci e scivolarci (Veronica sperimenta lo stile "pinguino" ossia scivolare sulla pancia dopo una breve rincorsa). Finita la neve svalichiamo e cominciamo a camminare a mezzacosta. In questo piccolo tratto di strada Veronica e Barbara (le nostre capitombolatrici) danno prova di ccome sia possibile cadere tre volte in un metro. Una volta arrivati ai margini di un boschetto ci fermiamo per una breve pausa. Una volta addentratici nel boschetto ci gettiamo in una sfrenata corsa verso valle (Veronica cade e quasi si gioca una caviglia). Arrivati al pullman ci ricongiungiamo con il gruppo dei piccoli e quello dei medi dopo di che facciamo rotta su Roma.


Fine