Monti della Laga

31.05.2008 ==> 02.06.2008

Primo giorno, Sabato 31.05.2008: L'appuntamento è alle 07:30 al solito posto e la partenza avviene alle ore 08:00 (stranamente in orario!). Alcuni di noi si sono portati dei libri per studiare, ma non lo faranno perché ci sarà di molto meglio da fare. Il viaggio è lungo, oltre 4 ore, e procede senza avvenimenti degni di nota fra una cantata e una lettura. Arriviamo a destinazione (l'Ostello del Ceppo) a mezzogiorno circa e, in fretta e furia, ci prepariamo a partire. L'immediata partenza annunciataci da Livia in realtà avviene dopo mezz'ora ed anche molto lentamente. La prima parte della gita consiste in una camminata su una strada sterrata attraversata da vari rigagnoli che scendevano a valle formando delle piccole cascate. Le cose cominciano a farsi più entusiasmanti quando la strada sterrata diviene un sentiero fangoso che attraversa torrentelli: dove una volta ci sarebbero dovuti essere (secondo i miei calcoli) dei guadi ora le piene causate dallo scioglimento delle nevi hanno lasciato solo tratti fangosi e legni e sassi ammassati a caso. Dopo un paio d'ore arriviamo alla Cascata della Morricana dove ci accorgiamo con sgomento che anche qui i guadi erano impraticabili e che l'inverno passato aveva divelto i ponti lignei che permettevano l'attraversamento del fiume nella passata stagione. Restiamo fermi per circa 50 minuti fino a quando non troviamo il sistema di attraversare il fiume. La soluzione viene in mente a Bruno che, con l'aiuto di tutti noi, sposta un grosso tronco fino a farne un piccolo ponte che lui stesso attraversa seguito la Lorenzo. Loro due da una riva ed io e Stefano dall'altra creiamo un ponticello composto da tre tronchi per permettere a tutto il gruppo di attraversare il fiume: in un attimo siamo tutti dall'altra parte. Dopo una breve scarpinata giungiamo ad un grande pratone dove ci riposiamo solo per poco prima di ridiscendere perché in ritardo sulla tabella di marcia. Scendendo riattraversiamo il ponte artigianalmente creato ma uno di noi, Stefano, sbaglia caricando troppo peso su uno dei tronchi che cede facendogli fracicare lo scarpone. Tralasciando questo piccolo contrattempo il rientro procede normalmente senza troppi problemi così, alle 19:46, siamo tutti all'ostello (io arrivo un quarto d'ora prima e mi faccio una doccia). Alle ora 20:00 ci viene servita la cena dopo la quale usciamo per fare due passi. Rientrati si gioca a Trivial che, stando in Italia (ndr), si tramuta in un continuo furto di lauree. Alle 23:21 iniziamo le operazioni di trasferimento dei materassi delle ragazze in camera nostra cercando di farceli entrare tutti. A mezzanotte e mezza ICSI, con i sodi di Stefano, va a comprare le birre per movimentare la serata che vengono bevute accompagnate da un po' della mia torta. Alla fine, all'01:14, spegniamo le luci ma ICSI rende impossibile l'addormentamento della camerata informandoci di cose totalmente superflue che, se riferite la mattina seguente, non avrebbero fatto un soldo di danno. Verso le 02:00 riusciamo a far tacere Veronica ed ad addormentarci.

Secondo giorno, Domenica 01.06.2008: La sveglia ci viene data dallo stoltissimo quadrupede di Livia, Gigio, che viene ad abbaiare proprio davanti alla finestra della nostra camera alle 06:00 (è inutile che Livia dica che il cane non abbaia, Giulio l'ha visto!). Dopo aver inveito un po' contro l'odioso sacco di pulci ci rimettiamo a dormire fino alle 07:00, quando suona la sveglia. Fino alle 07:10 nessuno si muove, poi chiediamo alle ragazze di uscire perché ci dobbiamo cambiare ma loro non si muovono; a questo punto, quelli con meno pudori (io) si cambiano con le ragazze in camera mentre gli altri ingaggiano con loro una lotta all'ultima coperta riuscendo, alla fine, alle 07:43, a portarle fuori di peso. Non appena pronti andiamo a fare colazione dove troviamo del latte in polvere a lunga conservazione e del Nesquick in polvere per fare un simil-cioccolato. Trangugiate avidamente tutte le cose commestibili nella sala da pranzo usciamo e c i rechiamo nel giardino ad attendere la partenza fissata per le 09:00. Ovviamente non partiamo in orario perché Daniel, un ragazzino con la felpa fosforescente, ha tirato un bastone in fronte a Livia e mio padre (tanto per cambiare, ndr) l'ha dovuta medicare. Questa tremenda ferita, formalmente, ha impedito a Livia di poter stare al passo con i piccoli (ma tutti sappiamo la verità: ossia che Livia non cammina abbastanza neppure per stare dietro ai bambini piccoli). Alle 09:28 riusciamo a partire: la prima parte della camminata avviene su una strada asfaltata che provvede a distruggerci per bene i piedi negli scarponi per poi proseguire dentro ad un bosco dove regnavano i moscerini e le zanzare. Usciti dal bosco dove ICSI non faceva altro che ripetere: <Sembra il bosco di Harry Potter!> ci ritroviamo in un grande prato di un meraviglioso verde dove resistiamo a stento alla voglia di fermarci. A metà della traversata del prato, rivelatosi pieno di ossa di animali, ci fermiamo a fare uno spuntino dietro una casa per poi riprendere il cammino alla volta della vetta che ci appariva sempre più vicina. Solo alle 12:54, dopo varie soste, arriviamo (io, Giulio S., Lollo e Stefano) in vetta dove ci sdraiamo alla menopeggio sui sassi caldi. Alle 13:15 ci raggiunge anche il resto del gruppo che noi avevamo lasciato indietro perché troppo più lento di noi. Una volta ritrovatici si pranza e ci si rilassa, qualcuno (ICSI) arriva addirittura ad addormentarsi. Il tempo passa, in vetta si stà benissimo, il calore del sole è mitigato dall'azione rinfrescante del vento, lo sguardo spazia sulle montagne attorno, si vede fino al Gran Sasso, all'orizzonte c'è un po' di foschia e questo ci impedisce di vedere il mare. Quest'atmosfera paradisiaca viene interrotta da mio padre che comincia a fare pressione affinché si cominci a scendere il prima possibile visto il rischio di pioggia. La prima parte della discesa avviene su lingue di neve dove ci lasciamo scivolare di sedere o ci fiondiamo giù a capofitto; la discesa continua poi su grandi distese erbose e non si rivela molto faticosa ma viene resa insopportabile dalla presenza del “magico coretto”, composto da ICSI, Barbi, Nicole e Alessandra, che canta male canzoni orrende e rallenta tutto il gruppo. Fortunatamente, dopo un po', il coretto si ammutolisce (ICSI non aveva più voce e le altre si sono stufate di cantare) permettendo al resto del gruppo di riposare le orecchie. In poco tempo giungiamo all'ostello dove troviamo ad aspettaci Andressa, salita con Luca in mattinata perché la sera precedente aveva avuto una festa. Il pomeriggio lo passiamo rilassandoci sui tavoli di un bar a pochi metri dall'ostello Alle 20:00 rientriamo all'ostello per la cena dopo la quale torniamo al bar. A questo punto Andressa si sbronza.


Premessa: Andressa sostiene di reggere la birra ma già dopo 2-3 birre non è più lucida.
Resoconto: Andressa comincia a comprare birre ed a berle in pochi sorsi, noi proviamo a fermarla ma lei non sente ragioni e continua a bere. Dopo un po' fa la conoscenza di due signori e si accolla letteralmente ad uno di loro chiamandolo “il mio amico Massimiliano”. Dopo un po' Andressa, palesemente sbronza chiede a quest'uomo un po' della sua grappa e lui non gliela nega (certo che la gente è idi***!). A questo punto provo a fare un intervento drastico: vado al bar e dico alla barista di non vendere più nessuna birra. Mentre sono lì a spiegare la motivazione ad una commerciante decisamente contrariata entrano Alessandra e Stefano che chiedono la birra per Andressa, io provo ad opporre resistenza ma alla fine sono costretto a cedere. Allora parte il piano “B”: bere più birra possibile in meno tempo possibile in modo tale che Andressa creda di aver già finito la birra e smetta di bere. Così, aiutato da ICSI e Alessandra, comincio a bere birre a grandi sorsi. Il piano ideato da Alessandra presenta subito la prima falla: Andressa è sbronza, non totalmente deficiente di capacità intuitive e si accorge del nostro bassissimo trucco.

E noi la riportiamo a letto.

Beh, non facciamola troppo facile, ecco come sono andate le cose: dopo aver staccato Andressa dalle sue birre la trasciniamo fino all'ostello nel cortile del quale, per fortuna, mio padre che stava fumando la pipa ci aiuta a portarla dentro. Tentiamo prima di farla vomitare, e qui ICSI da sfogo a tutta la sua fantasia: dice ad Andressa che se avesse fatto una bella vomitata “alla Marilyn” le avrebbe messo “un bel 10”. Andressa inizialmente sembra convinta di ciò e beve l'acqua e sale che gli viene portata e vomita un po', ma decisamente meno rispetto a quello che avrebbe dovuto. Il successivo colpo di genio di Veronica è quello di far mettere il pigiama ad Andressa facendogli fare lo strip tease insieme a lei. Dopo poco Andressa comincia ad agitarsi salendo le scale e collassando poi in cima, rotolandosi per terra e strisciando verso mete ignote. Inoltre, con dell'acqua disegna delle infradito sui calzini e si mette a fare la vanesia. Nel frattempo parte del gruppo ha preparato la camera dove, secondo i programmi, avremmo dovuto passare la notte tutti insieme. Dopo ore di iperagitazione in cui Andressa “esplora” l'ostello, dichiara il suo desiderio di possedere carnalmente Giulio, il fratello di Flavio, che vede bene di defilarsi prima che Andressa gli salti addosso, la nostra amica sbronza va a coricarsi. A questo punto il piano è che Stefano, Alessandra e Lorenzo (che stava già dormendo sbattendosene di tutto) dormano in camera con Andressa e che tutti noi altri dormiamo nella camera delle ragazze. Il primo impedimento a questo piano viene rappresentato dal fatto che bisognava recuperare la roba dalla nostra camera ed Andressa afferrava le gambe di tutti quelli che passavano dando così visione a tutti di scene pietose e patetiche che ricordavano i bambini che si aggrappano alle gambe dei genitori solo che fatte da una ragazza di quasi 18 anni. Alla fine riusciamo a portare tutto il necessario in nella camera delle ragazze e si decidono i letti. Questo anche è stato un problema perché eravamo in sei ma c'erano solo 4 materassi degni di questo nome ed un mezzo materasso. ICSI si offre di dormire per terra ma l'offerta viene subito reclinata da me e Giulio F. che credevamo (e nessuno ci ha ancora dato torto) Veronica non stesse bene (era decisamente più pallida e meno attiva del solito senza contare che aveva un bel raffreddore). Alla fine, dopo una lunga discussione, riesco ad ottenere che ICSI dorma su un letto vero, Freda sul mezzo materasso al piano superiore di un letto a castello ed io su delle coperte stese per terra. Preparata la stanza appuriamo di non avere sonno così io, Giulio S. e Lucio andiamo a farci fare un prestito forzoso senza interessi, consenso ed obbligo di restituzione al bar con oggetto un po' di Glen Grant (mi auguro che quelli dell'ostello e Livia non leggano mai questo riassunto).

Alla fine, alle 02:13, andiamo tutti a dormire.

Terzo giorno, Lunedí 02.06.2008:La mattina seguente veniamo svegliati alle 07:00 dalla sveglia di Veronica che, fra mille scuse da parte sua ed invettive da parte del resto della camerata, la va a spegnere. Alle 07:30 cominciamo a prepararci ed alle 08:00 siamo pronti per fare colazione. Dopo colazione cominciamo a camminare alla volta del monte La Morra. L'escursione è una delle più tranquille mai fatte nella storia dell'ESCAI da quando io lo frequento. Andressa deve ancora smaltire del tutto la sbronza e non è molto stabile sulle gambe quindi il gruppo, per aspettarla, rallenta moltissimo. Dopo due ore di cammino arriviamo in un prato dove ci fermiamo a giocare a carte. La partita si prolunga più del normale e quindi ci ritroviamo soli con un accompagnatore. Alle 14:15 torniamo all'ostello e successivamente saliamo sul pullman. Anche su questo punto c'è da raccontare un fatto interessante: ICSI, Pollo e Giulio F. non riescono a trovare subito il pullman e si fanno un bel giro sotto la pioggia battente (il che da il colpo di grazia alla voce di ICSI). Il viaggio di ritorno passa pressappoco come il precedente: si canta, si suona, si chiacchiera e Nicole (da oggi la donna barbuta) e Barbi trovano il loro nuovo sport: tentare di aprire i miei pugni. Alle 19:30 arriviamo a Roma e, dopo tutti i dovuti saluti, ognuno prosegue per la propria strada.


Fine