Riassunto

Siamo partiti alle 08:00 (e meno male che si partiva alle 07:45 al massimo e non si sarebbe aspettato nessuno) e arriviamo al punto di partenza alle 09:00 circa, il caldo ci disidrata e non c'è una goccia d'acqua potabile lungo tutto il traggitto previsto. Veniamo divisi in tre gruppi: i grandi, i medi ed i piccoli. Il percorso non è né troppo difficile né troppo lungo. Saliamo rapidamente (il più velocemente possibile tenendo conto che ogni 100 mt ci dovevamo fermare per una spiegazione naturalistica) . Per l'ora di pranzo raggiungiamo gli altri due gruppi che hanno fatto un giro più corto del nostro. Il caldo ci costringe ad ingerire grandi quantità di liquidi ed i cani per refrigerarsi sono costretti ad immergersi nelle putride pozzangere che incontriamo durante il tragitto (questo è costato a Gigio un bel tuffo nel fontanile ed al cane nero l'appellativo di "cane-maiale"). Nel frattempo un gruppo di centauri ci è passato vicino sollevando un gran polverone e trasformando la fresca erba il arida terra battuta. Dopo pranzo si riparte. Iniziata una salita ci si accorge che quanto disegnato sulla carta non corrisponde con la realtà (meno male che gli accompagnatori dovrebbero controllare l'agibilità del percorso e tutto il resto prima di portare dei "poveri bambini indifesi" in gita). Dopo un po' si decide che strada prendere e si riparte. Il tragitto è specialmente in piano. Voce inizia a disidratarsi perché ha terminato le scorte d'acqua (eppure Livia aveva detto di portarsi TANTA acqua), io dal canto mio, ho ancora 2 lt e, siccome Voce, in una torrida giornata durante il corso d'arrampicata, si è bevuto, senza il mio permesso, tutta l'acqua che mi era rimasta, mi sono visto costretto a negargli anche solo un sorso della mia acqua (inoltre evidentemente non ne aveva molto bisogno perché quando gli ho offerto 5cc d'acqua per soli 5€ ha rifiutato). La gita prosegue tranquilla, l'unico "ostacolo" era il terreno che cambiava ogni 10 passi, da arido e friabile a fangoso, l'unica costante erano le tracce dei centauri. Habbiamo incontrato anche dei centauri lasciati in dietro dal gruppo. Durante il ritorno, sul pullman, si banchetta con la mia torta (solo i prescelti). Vorrei far notare che Livia, prima di partire, aveva detto: <<Chi deve fare la pipì la faccia ora perché poi non ci si fermerà a nessun autogrill!>>, tanto per cambiare ci siamo fermati. Arriviamo a Roma verso le 18:00 (molto strano perché solitamente non si torna mai prima del tramonto!).

N.B.: in questo riassunto sono stato "un po'" pignolo ma, per onor di verità, che se si adoperassero regole più rigide e gli accompagnatori fossero intransigenti ci si divertirebbe molto meno.

 

Fine