Riassunto

Ci incontriamo tutti alle 07:00 a Piazzale Ostiense, bhe, non esattamente tutti, a questa gita non sono venute diverse persone, per esempio Federico A., Miléne C., Martina F. e, fortunatamente, colui che disse: <Dai sugheri si ricava il vino.> ovvero mio fratello (evvai!!!!!). La giornata inizia subito con un contrattempo, tommaso perde il treno da Ostia ed arriva alle 07:00. Ovviamente Livia si arrabbia. Durante il viaggio, nonostante le ripetute curve, non vomita nessuno (e questo mi rattrista perché non ho avuto la possibilità di fotografare una qualsiasi cosa macabra o schifosa, sigh!). Una prima tappa è una rapida fermata a Rieti per far fare la pipì ai piccoli incontinenti, la seconda è per scaricare il gruppo dei piccoli che con Livia va a fare sci di fondo. Poi si riparte e si arriva al Rifugio Sebastiani dove ci mettiamo le giacche e viene distribuito il materiale a chi non lo possiede. Dopo circa 1/2h ci si incammina verso la base dei canali dove facciamo delle "prove di caduta" e ci esercitiamo con i ramponi. Dopo poco si parte, la salita (almeno dal mio punto di vista) non è stata molto faticosa (siamo saliti per l'orsacchiotto). Arrivati in cresta siamo stati frustati da un vento gelido quindi, dopo aver fatto qualche foto ed aver radunato il gruppo, si inizia a scendere lungo il "centrale". La discesa inizialmente mi crea qualche problema ma poi, capito il metodo, scendo come un missile. Ovviamente Luca e Lorenzo danno una pista a tutti. Tornati al Rifugio, verso le 15:30, ci prendiamo una cioccolata calda ed aspettiamo l'ora della partenza. Partiamo verso le 17:00 e stiamo a Roma per le 20:00 perchè abbiamio trovato traffico entrando a Roma.

N.B.: Fatti interessanti della gita che nessuno mi ha detto di non riferire. 1) Durante la salita: Io, Luca, Lorenzo e Davide non aspettiamo la corda che stavano mettendo gli accompagnatori (ovviamente sono stati gli accompagnatori a dirci di andare avanti) ed io perdo un guanto (fortunatamente il guanto cade esattamente sopra Michele che me lo riconsena in cresta), poi mi sono sdebitato portandogli in pullman il casco ed i guanti che si stava scordando in rifugio. 2) L'autista era lo stesso della gita a Sperlonga e quindi, per farci perdonare per come avevamo (avevano i marmocchi al piano di sopra del pullman) lasciato il pullman ci siamo dovuti comportare bene (sigh!).

Fine